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CODICE FISCALE: 93005010025
MAVO MUSEO ARCHEOLOGICO DEL PIEMONTE ORIENTALE LIVORNO FERRARIS
La scoperta della necropoli romana
(fonte dei testi: pannelli esposti al MAVO)
La realizzazione della linea ferroviaria Alta Velocità è stata un’occasione per la tutela e la conoscenza del patrimonio antico… Il territorio contiene la storia di tutte le vicende naturali e soprattutto umane avvenute in un luogo: le moderne esigenze di adattare anche l’ambiente ai nuovi stili di vita, nel caso di Livorno Ferraris non solo non hanno causato la distruzione di quel contenitore di storia millenaria che è la terra, ma hanno portato alla sua valorizzazione…. Il tracciato della linea ferroviaria Torino – Milano ha infatti permesso di mettere in luce, a circa 2 km a nord del centro abitato di Livorno Ferraris, nei pressi della cascina Cirlo e della cascina Ballina, la necropoli dell’insediamento livornese di età romana…..
Il MAVO è nato col compito, ripercorrendo a ritroso la storia, di guardare al futuro delle nuove generazioni che abiteranno o passeranno in queste terre ricche di cultura. I dati raccolti da equipe multidisciplinari di studiosi e i reperti esposti in questo museo intendono quindi raccontare la storia millenaria attraverso un viaggio nel tempo. Un viaggio in cui i ritrovamenti dell’AV e la nascita del MAVO hanno solo dato l’avvio, ma che continua attraverso le ricerche archeologiche congiunte di Sovrintendenza, Università e musei, e la collaborazione del Comune, con costanti aggiornamenti che trovano nel MAVO il loro centro di raccolta, valorizzazione e comunicazione.
La necropoli tra il 1^ secolo a.C. e il 5^ secolo d.C.
La vasta area di necropoli individuata a 2 km dall’attuale centro di Livorno Ferraris ci fornisce molteplici indicazioni sulla vita romana del territorio: nelle vicinanze doveva trovarsi il vicus (villaggio) abitato dalla fine del primo secolo d.C. Lo deduciamo dal fatto che i suoi abitanti hanno utilizzato quello spazio per onorare i propri defunti per un lungo periodo…
Oltre alle strutture più consistenti in ciottoli, sono state scavate, su tre aree distinte, 215 deposizioni di ci 190 contenenti oggetti. I reperti hanno consentito agli archeologi di individuare il periodo in cui era stato deposto il defunto e di conseguenza di datare la vita della comunità. Una decina di tombe databili all’età augustea – tiberiana si riferisce infatti alle prime fasi dell’insediamento di Livorno Ferraris tra la fine del 1^ secolo a.C. e l’inizio del 1^ secolo d.C. L’insediamento sembra crescere gradatamente nel corso del 1^ secolo d.C.: durante il secolo è attestato anche il rito della cremazione diretta, con deposizione del corredo nel luogo in cui era stato cremato il corpo…
I 500 oggetti recuperati, la qualità dei manufatti ceramici e vitrei, gli utensili e gli ornamenti in metallo testimoniano un livello di vita mediamente agiato, con soggetti di censo più elevato. Il centro di Livorno Ferraris non viveva solo di agricoltura e pastorizia, ma era inserito, soprattutto in età imperiale, in traffici commerciali a medio raggio.